ZURIGO – In picchiata i titoli bancari: UBS e Credit Suisse in calo dell’8,05% e del 5,46%. In picchiata anche i titoli assicurativi: Zurich -7,61%, Swiss Re -5,51%. Questi i dati dell’ennesimo crollo dell’indice elvetico che si ritrova ad uno dei minimi degli ultimi 12 mesi. L’intera borsa svizzera, ancora una volta, ha il fiato corto.

Previsioni pessimistiche arrivano dagli economisti statunitensi, che parlano di un listino elvetico SMI sulla soglia dei 4000 punti prima della fine dell’anno. Un limite ben inferiore ai 4500 considerati di “sicurezza psicologica” – già superati oggi – e non lontano neppure dal minimo del decennio: quei 3618 punti registrati il 12 marzo 2003.

La notizia arriva dopo le forti contrazioni del mercato asiatico, europeo e statunitense, e dopo le pesanti dichiarazioni di ieri del presidente Sarkozy, che paventava per la Svizzera l’inserimento nella “lista nera” dei paradisi fiscali. «Ipocrisia piuttosto nauseante», secondo L’Associazione bancaria elvetica, pronunciata da qualcuno – il presidente francese – che «sembra ricordarsi della Svizzera soltanto quando si parla di paradisi fiscali».

Intanto anche i titoli “difensivi”, quelli che sulla carta meglio possono affrontare la crisi bancaria, perdono notevolmente terreno. Roche al -4,59%, Novartis al -3,05% e Nestlé al -2,87%.

Luca Spinelli

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