Svizzera, PIL in calo del 2,4% annuo
BERNA – Secondo una nota del governo, il prodotto interno lordo (PIL) svizzero nel 1° trimestre 2009 è diminuito dello 0,8% rispetto all’ultimo trimestre 2008. A 2,4% la flessione su base annua. Gli impulsi negativi sulla crescita sono stati determinati soprattutto dal crollo del commercio estero.
I dati, pur gravi, sono tutto sommato rassicuranti se paragonati al tonfo del 5,9% su base annua annunciato ieri dall’Italia. Il governo di Berna ha dichiarato ieri che almeno per il momento non sarà necessario provvedere ad ulteriori misure congiunturali, in attesa delle prossime previsioni. Anche se le prospettive economiche sono fosche, la Svizzera sarà meno toccata dalla recessione rispetto ai paesi vicini, ha detto la ministra Doris Leuthard.
Ancora in positivo le spese per i consumi delle economie domestiche, +0,1%, ma i capitoli di spesa coinvolti sono soltanto la salute e le telecomunicazioni. Sono invece calati i consumi nei settori abbigliamento, arredamento, trasporti, servizi finanziari e prestazioni assicurative. La spesa per i consumi dello Stato è cresciuta dell’1,4% rispetto al trimestre precedente.
Il calo delle esportazioni di merci e servizi è proseguito con un rallentamento (-5,4%). Le esportazioni di merci sono state di nuovo colpite maggiormente (-6,6%) rispetto le esportazioni di servizi (-2,3%). Contrariamente alle esportazioni, le importazioni di merci e servizi sono rimaste al livello del trimestre precedente (0,0%).
Per quanto riguarda la produzione, rispetto al trimestre precedente il valore aggiunto nel settore caratterizzato dai servizi pubblici è aumentato dello 0,6%. Anche nei settori commercio, industria alberghiera, trasporti e telecomunicazioni si è registrato un incremento del valore aggiunto dello 0,2%.
Per contro, il settore caratterizzato dai servizi finanziari ha registrato una forte diminuzione del valore aggiunto del 3,2%. Rispetto al trimestre precedente, la perdita di valore aggiunto ha riguardato anche l’agricoltura (-2,0%), il settore dominato dall’industria (-1,0%) e l’edilizia (-0,8%).
Red. Int.
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