BERNA – Una violazione delle regole di concorrenza. Un “cartello”, insomma. Che avrebbe portato ad un congelamento al rialzo dei prezzi. Così la Commissione elvetica per la concorrenza (COMCO) ha bollato la prevista fusione tra gli operatori di telefonia mobile Orange (France Télécom SA) e Sunrise (Sunrise Communications AG).

E la notizia è di quelle che fan far tremare il CDA di un’azienda: con un comunicato ufficiale diffuso alcune ore fa, la COMCO ha quindi bloccato ogni operazione d’ingresso di Sunrise in France Télécom (Orange). Facendo saltare una fusione del valore di milioni di franchi.

Secondo i vertici dell’antitrust elvetico, «la fusione avrebbe creato sul mercato della telefonia mobile una posizione dominante» con due sole aziende in possesso di una rete propria su tutto il territorio nazionale: la nuova Orange nascente dall’accordo, più Swisscom, l’unico altro operatore attualmente operativo.

Tale duopolio avrebbe bloccato di fatto l’ingresso di ogni possibile nuovo concorrente: ipotesi definita diplomaticamente come «poco probabile» dalla stessa COMCO.

Non solo: in un duopolio con tali contorni sarebbe stato più vantaggioso «per entrambe mantenere relativamente alto il livello dei prezzi, piuttosto che attaccare la posizione del concorrente». Una condizione che si sarebbe inserita, tra l’altro, in un mercato ancora tra i più cari e meno concorrenziali di tutta l’area europea.

In sostanza, dopo tale fusione, né Swisscom né la nuova Orange avrebbero più avuto «gli incentivi necessari per una concorrenza efficace». Punto. A capo.

Red. Tec.

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