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Imprese e lavoro: l’anno nero per la Svizzera

BERNA – Sono mesi che le autorità e gli esperti del settore lo denunciano. Ora è realtà: il 2009 verrà ricordato come l’anno nero per le imprese in Svizzera. Entro la fine dell’anno, infatti, il numero di aziende che dichiareranno fallimento supererà la fatidica quota 5’000.

Lo indica l’agenzia di informazioni economiche Creditreform in un comunicato diffuso ieri. La crisi economica, quindi, sta facendo pagare in modo severissimo i propri costi, con ripercussioni evidenti anche sul mercato del lavoro. Un’azienda su due, infatti, prevede licenziamenti.

La spirale del sitema è semplice: la crisi economica ha causato una contrazione dei consumi, la contrazione dei consumi ha costretto molte aziende alla chiusura, i fallimenti societari hanno generato disoccupazione, la mancanza di occupazione a sua volta ha causato un’ulteriore contrazione dei consumi. Ricominciando il circolo.

Il calo del numero di aziende che pagano le tasse, inoltre, causerà anche una diminuzione dei fondi a disposizione delle casse dello stato: generando un peggioramento dei servizi pubblici.

Secondo i dati, dall’inizio dell’anno ad oggi sono già 4’818 le aziende che hanno annunciato la chiusura, circa il 25% in più rispetto al 2008. È quindi già abbondantemente superata anche la quota di 4’221 fallimenti toccata nei precedenti dodici mesi del 2008.

Per l’agenzia di informazioni economiche, la situazione più grave si è verificata nella Svizzera cetrale, dove le aziende costrette alla cessazione di attività sono state ben il 42,9% in più rispetto al 2008. Dati preoccupanti anche per i cantoni di Zurigo, che registra un +37,2%, e per il Ticino, +35,9%.

I casi di insolvenza, invece, registrano ancora una diminuzione confortante, attestandosi a 5’251 (-5,4%), e confermando una contrazione in corso per il terzo anno consecutivo. Tuttavia, a causa dell’aumento della disoccupazione previsto per i prossimi mesi, secondo Creditreform nel 2010 si assisterà a nuovo incremento dei cattivi pagatori.

Red. Int.

Fallimenti societari in Svizzera: il 2009 è l’anno peggiore della storia

BERNA – Dopo i dati preoccupanti di agosto, arriva una nuova doccia gelida sulle aziende elvetiche: nel corso dei primi nove mesi del 2009 il numero di fallimenti è aumentato quasi del 30%. Il peggior dato di tutta la storia svizzera.

La crisi economica, quindi, sta colpendo duramente anche il solido mercato rossocrociato. E non accenna a placarsi. Anche se nei paesi vicini si inneggia poco concretamente all’ottimismo. Nel solo mese di settembre sono 443 i fallimenti dichiarati, ovvero il 35,9% in più dello stesso periodo del 2008. Lo afferma l’agenzia Creditreform, basandosi su dati effettivi e non su stime.

Precisamente, il numero totale dei fallimenti nel corso del 2009 è di 3’872 unità, il 28,9% in più rispetto l’anno scorso. Per l’intera annualità comprensiva dei tre mesi mancanti, Creditreform stima addirittura 5’200 fallimenti societari, contro i 4’221 del 2008. Si tratta del dato peggiore di sempre. Nelle crisi 1997-1998 e 2002-2004, infatti, non si era mai superata la soglia del +15%. Percentuale addirittura raddoppiata.

I cantoni più colpiti risultano ancora il Ticino, la Svizzera centrale e la regione di Zurigo, zone in cui il numero di imprese fallite è aumentato fino al 50%.

Difficile anche la situazione amministrativa. Se da un lato i procedimenti legali contro persone sono leggermente diminuiti nel 2009 (4’303 casi, -4,6%), in settembre è stato però constatato un notevole incremento delle insolvenze personali: 466 casi, ovvero un aumento netto del 24,6%.

Nei primi nove mesi del 2009 sono 25’826 le nuove ditte registrate (-7,1%) e 17’251 quelle cancellate (+8,7%). In totale, l’aumento di imprese è perciò di 8’575 unità, una flessione del 28,1% rispetto al 2008.

Red. Int.

Imprese, nel 2009 il più alto numero di fallimenti della storia

BERNA – Il numero di aziende fatte fallire dalla crisi in Svizzera nel 2009 rischia concretamente di superare la soglia delle 5000 unità. Sarebbe il risultato più grave nella storia della confederazione elvetica. Queste le stime pubblicate venerdì dalla società di riscossione Creditreform, sulla base delle evidenze reali dei primi otto mesi dell’anno.

Dall’inizio 2009 sino a fine di agosto sono state dichiarate insolventi ben 3’429 società, ovvero il 28% in più dello stesso periodo del 2008. Si tratta di un quadro che la Creditreform non ha esitato a definire “sorprendente e angosciante”.

Nell’intero 2009 i fallimenti raggiungeranno probabilmente quota 5’200: un record storico per l’intera confederazione.

Per Creditreform “particolarmente drammatici” sono risultati i dati relativi al canton Ticino, dove dall’inizio dell’anno alla fine di agosto sono fallite ben 301 ditte, con un incremento pari al 65%. Preoccupanti anche gli incrementi riscontrati nella Svizzera orientale (+31,8%), nel cantone di Zurigo (+36,2%) e nella Svizzera centrale (+47,1%).

Meno gravi, ma sempre preoccupanti, i dati relativi alla Svizzera romanda (+18,6%), al canton Berna (+12,7%) e alla Svizzera nord-orientale (+12,1%).

Per quanto concerne l’apertura di nuove aziende, nel mese di agosto ne risultano iscritte soltanto 2’425: il numero più basso dall’inizio dell’anno. Paragonato allo stesso mese del 2008, però, ciò corrisponde a un incremento pari al 5,6%.

Tuttavia c’è poco di che gioire, rispetto a tutti i primi otto mesi del 2009, infatti, si registra un crollo dell’8%, a 22’934 unità.

Red. Int.

Processi in Svizzera, al via l’informatizzazione

BERNA – Durante i procedimenti civili e penali e nelle procedure di esecuzione e fallimento, vari tribunali e autorità dovranno in futuro recepire e trattare gli atti trasmessi per via totalmente elettronica.

Lo annuncia oggi l’Ufficio federale di giustizia (UFG), avviando una consultazione sul progetto di ordinanza che disciplina le modalità della comunicazione per via elettronica. Le istituzioni interessate potranno esprimere il proprio parere entro la fine di settembre.

Il Codice di procedura civile (CPC), il Codice di procedura penale (CPP) e la legge federale sulla esecuzione e sul fallimento (LEF) permettono già da qualche tempo alle parti di trasmettere gli atti scritti ai tribunali e alle autorità anche per via elettronica. Il Consiglio federale è autorizzato a definire il formato della trasmissione.

Per l’elaborazione di queste disposizioni esecutive, l’Ufficio federale di giustizia (UFG) ha deciso di proporre un’unica ordinanza che disciplini le modalità della comunicazione per via elettronica tra le parti e i tribunali o le autorità.

Con l’emanazione coordinata delle disposizioni le diverse procedure potranno essere svolte in modo standard anche dal punto di vista tecnico.

Queste decisioni rientrano nel progetto di e-government in svolgimento in Svizzera. Le nuove disposizioni esecutive entreranno probabilmente in vigore il 1° gennaio 2011, contemporaneamente al CPP, al CPC e alla modifica della LEF.

Red. Int.

Fallimenti di imprese: è record in Svizzera

ZURIGO – In periodo di crisi anche le solide imprese elvetiche se la passano male. Secondo uno studio della società Dun & Bradstreet, nel 2009 si è registrata la massima impennata nei fallimenti aziendali.

Secondo lo studio, nel periodo intercorso tra gennaio e maggio le imprese fallite sono state 1984. I cantoni più colpiti sarebbero il Ticino e Zugo, con un aumento registrato del 60%.

Le cause sono da ricercare nella crisi internazionale e nella recessione, che oltre a determinare minore fiducia negli investitori hanno determinato un notevole incremento dei procedimenti fallimentari e una minore propensione all’accorpamento.

Nel mese di aprile 2009 si era registrato un leggero rallentamento, mentre in maggio – con 461 fallimenti riscontrati – si è verificato un nuovo massimo. Tornano timori per il mercato del lavoro e la disoccupazione da più parti indicata come il problema più imminente per i prossimi mesi.

Il record nazionale precedente era stato toccato nel 2004.

Red. Int.