Cambiamenti climatici, una sciovia italiana finisce in territorio svizzero

SION – I mutamenti climatici e lo scioglimento dei ghiacciai di alta quota stanno modificando sensibilmente le frontiere tra Svizzera e Italia. Il tema è da giorni dibattuto nelle sedi istituzionali dei due paesi, e potrebbe portare a cambiamenti considerevoli nei perimetri nazionali.

Da alcune settimane, infatti, la commissione tecnica formata da membri dell’agenzia cartografica federale di Berna (Swisstopo) e dell’Istituto Geografico Militare di Firenze, ha accertato che la riduzione dei ghiacciai è tale per cui i confini legali non corrispondono più alla realtà, scoperta che porterà alla modifica dei trattatti che li stabiliscono. «Con la Svizzera i confini non erano mai cambiati, praticamente sono quelli riconosciuti dalla Costituzione italiana del 1861», ha affermato il capo dei tecnici italiani, generale Colella, «adesso sembra tutto in movimento, tutto potrebbe essere diverso».

E oggi arriva la conferma dei timori diffusi. I mutamenti sono così considerevoli che la frontiera fra il Vallese e l’Italia si è spostata addirittura di un centinaio di metri. Secondo l’ATS, tale rilevazione farebbe addirittura attribuire alla località turistica di Zermatt una sciovia e una stazione di telecabina attualmente situtate in Italia.

Il direttore dell’ufficio federale di topografia Jean-Philippe Amstein, interpellato da ATS, ha affermato che in genere la delimitazione territoriale fra i due paesi subisce modifiche fra 10 e 20 metri, equilibrando il reciproco computo tra perdite e acquisizioni. In questo caso, però, la modifica è stata particolarmente importante.

Il limite in alta quota fra i paesi, ha aggiunto Amstein, è in genere dettato dai corsi d’acqua. Grazie all’analisi di fotografie aeree si è in questo caso dimostrato che lo scioglimento dei ghiacciai ha causato uno slittamento della linea di spartizione.

La frontiera fra il Vallese e l’Italia, la cui ultima modifica risale al 1942, è situata prevalentemente in alta montagna e copre oggi un tratto di 750 km. L’Italia e la Svizzera hanno intenzione di dichiarare “frontiera mobile” il confine posto in alta montagna. Tale modifica però, a differenza che in Svizzera, necessita in Italia di un intervento legislativo, aspetto che potrebbe far slittare i tempi di approvazione.

Luca Spinelli

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