Italia: al via il condono fiscale
ROMA – Da martedì 15 settembre parte in Italia il cosiddetto “scudo fiscale”, ovvero la possibilità di rimpatriare anonimamente i capitali (ma anche immobili, yacht, autovetture…) detenuti illegalmente all’estero pagando una penale contenuta: circa il 5% sul valore che potrebbe scendere fino all’1% dimostrando una condotta illecita poco protratta nel tempo.
Lo scopo di questo condono – sebbene la parola “condono” poco piaccia all’esecutivo che lo propone – è quello di far ritornare in patria denaro per rafforzare la liquidità italiana.
Si tratta della terza volta in pochi anni che in Italia si procede ad un condono di tal genere: la prima aveva avuto risultati discreti, mentre la seconda – sempre promulgata da un governo Berlusconi – era stata un sostanziale flop.
La propria detenzione illegale di valori si potrà regolarizzare da martedì 15 settembre fino al 15 aprile 2010. In contemporanea l’Agenzia delle Entrate sta mettendo in piedi una task force per contrastare paradisi fiscali ed evasori. La misura sarà l’ultima occasione per rimpatriare senza rischi i capitali illegali detenuti dall’estero. Almeno fino al prossimo condono.
Col “decreto anticrisi” dello scorso luglio si sono infatti inasprite le norme contro chi detiene illecitamente capitali all’estero. È stato introdotto, per esempio, il ribaltamento dell’onere della prova, una norma al limite della costituzionalità sulla quale il condono fa perno per spaventare gli evasori.
In sostanza chi viene scoperto con capitali all’estero dovrà dimostrare che siano stati esportati in modo corretto e che non siano frutto di evasione. Non sarà più, quindi, la pubblica amministrazione a dover dimostrare la colpevolezza, ma il contribuente a dover dimostrare la propria innocenza, ribaltando una delle disposizioni alla base dello stato di diritto: non si è più innocenti fino a prova contraria, ma colpevoli fino a prova contraria.
Non solo, secondo la circolare dell’agenzia delle entrate, le cifre detenute illegalmente in Svizzera, Montecarlo, Liechtenstein e San Marino potranno essere sanate esclusivamente attraverso il rimpatrio. Per essi non è permessa la semplice regolarizzazione.
L’opposizione italiana ha definito lo scudo fiscale “un condono a prezzi di saldo”, criticandone severamente le basi e la struttura. Le banche elvetiche, invece, hanno da tempo dichiarato di non temere grandi fughe di capitali.
Secondo il ministro dell’economia Giulio Tremonti l’intera operazione potrebbe consentire il rimpatrio di circa 200 miliardi di euro. La stessa Agenzia delle Entrate è concorde: per il direttore Attilio Befera il condono è «un’opportunità per regolarizzare: chi non lo fa sa che troverà pane per i suoi denti».
Luca Spinelli
Credo che ognuno di noi ha ricevuto cartelle pazze dalla Gerit, io ad esempio ho avuto una detrazione di 3800 euro! Un errore grave e per molti è così: ricorsi, avvocati, ecc., ed è cosi per tasse evase, ecc.
SONO D’ACCORDO COL CONDONO FISCALE CHE PERMETTERA’ DI REGOLARE TALI PENDENZE e di sicuro converrà a molti: meglio pagare una parte che nulla, se non altro entreranno di sicuro soldi e forse l’economia riprenderà.
Troppe tasse e troppo cara la vita: il cittadino non ce la fa più.
Cordiali saluti.