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In arrivo i permessi di soggiorno biometrici

BERNA – Dopo le pesantissime critiche che hanno investito nei giorni scorsi l’introduzione del cosiddetto passaporto biometrico, i dati biometrici verranno utilizzati anche nei permessi di soggiorno: è quanto prevede il testo legislativo messo oggi in consultazione in Svizzera fino ad ottobre. Dopo la recente approvazione valida per tutta Europa e per l’Italia, per la prima volta uno stato esterno alla UE recepisce tale direttiva.

Sebbene il comunicato istituzionale non ne faccia accenno, si tratta di una rivoluzione storica. Per la prima volta, infatti, e alla luce del sole, paesi stranieri inizieranno ad archiviare dati  sensibili e personali di soggetti con nazionalità estera (fotografia, impronte digitali, dati di nascita…).

Secondo una nota odierna del Dipartimento federale di giustizia e polizia, stando agli accordi di Schengen cui la Svizzera ha aderito, entro il 20 maggio 2011 dovrà essere in grado di rilasciare titoli di soggiorno biometrici per stranieri. Lo scopo dichiarato è la lotta contro l’immigrazione irregolare.

Il permesso di soggiorno degli stranieri dovrà in futuro essere fornito di un microchip contenente una foto e due impronte digitali, le stesse informazioni che saranno presenti anche nei nuovi passaporti.

I dati biometrici saranno accessibili solo alle autorità competenti e verranno registrati in un sistema d’informazione centralizzato, il Sistema d’informazione centrale sulla migrazione (SIMIC). In caso di necessità, le impronte digitali della persona non saranno confrontate con quelle registrate in SIMIC, ma unicamente con i dati biometrici contenuti nel microchip del permesso di soggiorno.

Ma proprio la registrazione dei dati anche in un database centrale è ciò che nelle precedenti settimane ha suscitato le maggiori preoccupazioni, configurando concreti scenari da “Grande fratello”. Finché i dati restano nel singolo documento, infatti, i rischi di diffusione restano circoscritti, ma qualora vi sia una banca centrale le possibilità di accessi non autorizzati, fughe, e così via, sono sempre più concreti.

Stando alla nota delle istituzioni, l’archiviazione centrale consentirebbe di prorogare o rinnovare il titolo di soggiorno senza che l’interessato sia nuovamente sottoposto alla procedura per il rilevamento dei dati biometrici e debba pagare le relative spese. Tuttavia, nulla vieterebbe in futuro ai servizi di intelligence o ad una successiva modifica legislativa di accedere alle informazioni. I dati sulla consultazione sono disponibili online, così come i nuovi regolamente europei.

Luca Spinelli