La Svizzera trascina Google in tribunale

BERNA – Il “Mister Dati” elvetico ha deciso di trascinare Google davanti al tribunale amministrativo federale.

È Berna stessa ad annunciarlo, con una nota ufficiale. Al centro della diatriba il noto servizio Google Street View, che permette di visitare palmo a palmo le strade delle principali città del mondo grazie a fotografie scattate dalle auto di Google.

Secondo l’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza (IFDPT), nonostante gli avvertimenti del settembre scorso in cui si chiedevano misure per migliorare la protezione della sfera privata in Google Street View, il colosso americano non ha fatto nulla di concreto.

Come facilmente verificabile, infatti, sebbene il sistema usi un software automatico in grado di nascondere e occultare le targhe delle auto e i volti delle persone, molto spesso qualche elemento sfugge.

E così ci si ritrova fotografati mentre si fa innocentemente pipì all’angolo di una strada, mentre ci si gratta con poca eleganza parti basse, mentre si è in auto in un posto che nessuno dovrebbe sapere, o mentre si manda a quel paese la stessa auto di Google che ci sta fotografando.

Per questa ragione l’IFDPT ha deciso di intentare un’azione dinanzi al Tribunale amministrativo federale. Secondo la nota di berna, nel servizio Street View, online da metà agosto 2009, «numerosi volti e targhe di veicoli non sono sufficientemente mascherati dal punto di vista della protezione dei dati o le persone sono mostrate nei dintorni di luoghi sensibili quali ospedali, carceri o scuole».

Le raccomandazioni emanate l’11 settembre scorso sono state in buona parte respinte da Google e questo per Berna è inaccettabile.

Secondo l’IFDPT, nei quartieri periferici in cui la densità della popolazione sulle strade diminuisce rapidamente, «il mascheramento dei volti (blurring) non è più sufficiente», in particolare a causa della funzione di ingrandimento.

È «inadeguata» anche l’altezza della fotocamera montata sui veicoli di Google, questo poiché «supera recinzioni, siepi e muri e permette così di vedere in Street View molto più di quanto possono vedere solitamente i passanti sulle strade». In sostanza, la privacy generalmente assicurata dalle recinzioni e dagli steccati «non è più garantita».

Per questi motivi l’IFPDT ha deciso di reagire con forza, intentando un’azione legale dinnanzi al Tribunale amministrativo federale. L’intero testo dell’azione è disponibile (in tedesco) sul sito Internet dell’IFPDT, www.lincaricato.ch.

Red. Tec.

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