Il Lussemburgo legalizza l’eutanasia

LUSSEMBURGO – Mentre in Italia il Parlamento sta per vietare la libertà individuale di rifiutare le terapie mediche, il Lussemburgo rende legale l’eutanasia. Queste le due facce europee intorno al tema della morte assistita. Nonostante i reiterati appelli contrari del Vaticano e del Papa, oggi il Lussemburgo è il terzo pese della UE a legalizzare l’eutanasia, dopo Olanda e Belgio.

L’autodeterminazione individuale è un valore sempre più presente e radicato nelle democrazie occidentali: l’assistenza medica al suicidio, infatti, è già da tempo depenalizzata anche in Svizzera e in tre stati americani (Oregon, Washington e Montana).

Dopo essere stata approvata dai deputati lussemburghesi il 18 dicembre scorso, la legge è stata pubblicata poche ore fa nella Gazzetta ufficiale ed è quindi legge. La normativa aveva provocato la dura opposizione del Granduca Enrico, fervente cattolico praticante, tanto che per consentirne l’entrata in vigore il parlamento aveva dovuto modificare la costituzione per ridurre i poteri della monarchia. Nel testo che entra in vigore oggi si legge: «La scelta di un medico di rispondere positivamente a una richiesta di eutanasia o di suicidio assistito non è sanzionabile penalmente e non può dar luogo a un’azione civile».

In occasione del voto conclusivo dei parlamentari lussemburghesi del dicembre scorso, anche i vescovi avevano deplorato la decisione ribadendo «il compito fondamentale dello Stato e di ogni cittadino di impegnarsi per la vita e la sua tutela». Per il momento, nessuna ulteriore reazione ufficiale è giunta dalla santa sede, ma è forte il dibattito in tutto il mondo. Solo un mese fa, in Francia, vari parlamentari del partito di maggioranza (UMP) avevano chiesto l’introduzione dell’eutanasia, supportati dalla popolazione che per il 90% si è dichiarata favorevole. In Italia, invece, sembra in dirittura d’arrivo una legge di ispirazione diametralmente opposta.

La conclusione dell’iter legislativo lussemburghese, intanto, sancisce una novità importante sotto il profilo bioetico per uno degli Stati fondatori dell’Unione europea.

Luca Spinelli

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