Dali Lama, nessun ricevimento ufficiale in Svizzera
BERNA – Il Consiglio federale svizzero ha deciso che non riceverà in forma ufficiale il Dalai Lama, massima autorità religiosa tibetana. L’arrivo del monaco in terra elvetica, previsto in aprile, non sarà quindi accompagnato da incontri a livello istituzionale.
La decisione ha sollevato le critiche degli ambienti pro-tibetani e di alcune associazioni per i diritti umani. In precedenza, il governo svizzero aveva giustificato l’impossibilità di un incrontro a livello istituzionale a causa di incompatibilità di calendario, nessuno dei sette consiglieri, infatti, era disponibili nelle date indicate.
Questa volta la motivazione addotta è più diretta: la Svizzera non intrattiene relazioni diplomatiche con il governo tibetano in esilio; il Tibet forma una regione autonoma interna alla Cina. Inoltre, come sottolineato dal Dipartimento federale degli affari esteri, nessuna richiesta formale di un incontro è stata ricevuta dalle autorità svizzere.
Il capo della diplomazia svizzera Didier Burkhalter ha ulteriormente chiosato: «Il Consiglio federale non intende attizzare una vertenza che rischierebbe di politicizzare inutilmente le visite del Dalai Lama, che giunge assai frequentemente in Svizzera in qualità di capo spirituale».
Nella visita successiva in Alto Adige, il Dalai Lama verrà ricevuto dalle autorità regionali e insignito col Premio per le minoranze, che conta su una dotazione finanziaria di ventimila euro.
Red. Int.
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