E-Government: ecco i piani per il futuro
BERNA – Governo elettronico. Ovvero lo lo spostamento al digitale degli archivi, dei moduli, dell’apparato burocratico e dei contatti col cittadino. Con un occhio di riguardo verso le opportunità di Internet. Le intere risorse pubbliche su computer, in sostanza. La Svizzera da anni ha puntato su questo sistema di gestione della cosa pubblica, per sfruttarne i vantaggi economici e l’aumento di competititvità generato dai minori ostacoli burcocratici.
Già nel rapporto europeo 2010 sul Governo elettronico la Confederazione occupava una posizione nettamente migliore rispetto agli anni passati. Stando a un comunicato odierno, le istituzioni vogliono ora «dare un’ulteriore spinta al Governo elettronico in Svizzera».
Dopo il voto online, ormai realtà per molti svizzzeri, dopo le nuove procedure standard per l’acquisizione di carta d’identità e passaporto, e dopo l’inizio dell’informatizzazione degli uffici pubblici, il comitato direttivo per il governo elettronico chiede di guardare oltre.
In un comunicato, alla luce dei buoni risultati e per raggiungere i nuovi obiettivi, chiede quindi: il rinnovo dell’attuale convenzione con la Confederazione (in scadenza nel 2011), un maggiore potere decisionale, la focalizzazione su progetti specifci, una guida federale più vincolante per le parti coinvolte, una base di finanziamento comune, e la scelta di standard vincolanti (dei dispositivi e dei sistemi): aspetto fondamentale per uno sviluppo coerente ed economico dei piani.
Il Comitato direttivo ha quindi indicato una roadmap generale per il prossimo periodo:
- un piano d’azione che contenga da 5 a 8 progetti prioritari, con condizioni vincolanti;
- una carta geografica con la panoramica sui progetti di Governo elettronico in Svizzera;
- maggiore potere decisionale del comitato, anche in merito all’attuazione e rispetto degli standard;
- una base di finanziamento comune.
D’intesa con la Conferenza dei Governi cantonali (CdC), gli obiettivi saranno concretizzati in una nuova Convenzione quadro. Gli Uffici federali, i Cantoni e le associazioni dei comuni avranno poi la possibilità di esprimersi con una procedura di consultazione. Subito dopo l’estate, la Convenzione quadro riveduta verrà quindi sottoposta alla Conferenza dei Governi cantonali e al Consiglio federale per l’approvazione definitiva.
Red Tec.
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