La Svizzera approva il passaporto biometrico
BERNA – Il 50,14% degli svizzeri vuole il passaporto biometrico. Questo è quanto sancito oggi dal referendum indetto in tutto il territorio della confederazione. Il risultato è stato incerto fino all’ultima scheda. Alla fine un pugno di voti ha fatto la differenza: solo 5504. A livello cantonale lo scarto è stato così minimo da rientrare in alcuni casi nell’errore statistico: nel canton Glarona, per esempio, il “no” ha vinto con uno scarto di soli 5 voti.
Soltanto il 38,7% degli aventi diritto si è recato alle urne. La più elevata affluenza è stata segnata nel canton Sciaffusa (59,0%), seguito da Basilea Città (45,9%). In fondo alla lista Glarona (26,3%) e Appenzello Interno (29,9%), ma anche Ticino (32,4%) e Grigioni (33,6%) hanno registrato un basso interesse.
La legge approvata dal popolo svizzero autorizza l’introduzione di un nuovo passaporto munito di un chip biometrico contenente una fotografia, impronte digitali ed altri dati personali del proprietario. Con il forte sostegno del governo, una lieve maggioranza di 953’136 votanti ha votato sì, mentre le fortissime polemiche di questi giorni sui rischi di violazione della privacy legati all’introduzione del nuovo documento hanno spinto 947’632 persone (49,9%) e sedici cantoni a respingere il progetto. Il risultato segna una netta spaccatura nell’opinione pubblica.
Michael Reiterer, ambasciatore della Ue a Berna, ha salutato con favore il responso delle urne, sottolineando una ulteriore conferma elvetica verso i trattati di Schengen già ratificati. Gli oppositori hanno invece chiesto nuovamente un uso moderato del documento criticando l’opzione di una banca dati centralizzata. Dal canto suo, la consigliera federale Widmer-Schlumpf, sostenitrice del “sì”, ha promesso che per ora non sarà introdotta anche una carta d’identità biometrica, assicurando inoltre l’impegno a garantire la protezione dei dati personali.
Migliore fortuna per il secondo quesito referendario previsto per la giornata di oggi: l’articolo costituzionale che chiede a confederazione e cantoni di tenere conto delle medicine e tecniche alternative nel sistema sanitario è stato accolto con un netto 67% dei voti e da tutti i cantoni. 1,28 milioni di persone hanno accettato la proposta elaborata dal Parlamento, mentre 632’000 si sono opposte.
I sostenitori chiedono che i cinque metodi di medicina alternativa esclusi nel 2005 vengano oggi reintrodotti nel catalogo delle prestazioni rimborsate dall’assicurazione di base: medicina antroposofica, omeopatia, terapie neurali, fitoterapia e medicina tradizionale cinese. Ma per una tale approvazione sarà necessario l’appoggio del parlamento. E i tempi potrebbero slittare almeno a metà del 2010 o all’inizio del 2011. Inoltre, se un metodo non dovesse dare prova di efficacia, non sarà reintrodotto.
Il ministro della sanità Pascal Couchepin, pur riconoscendo la vittoria dei sostenitori della medicina pseudoscientifica, non ha voluto esprimersi sulla sorte che sarà riservata ai trattamenti alternativi: “la mia preoccupazione è di frenare l’esplosione dei costi della salute”, ha pragmaticamente affermato.
Red. Int.
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