L’Europa non interverrà nel contenzioso fiscale tra Svizzera e Italia

BERNA – Le beghe tra stati restano tali e sono i contendenti a doversele risolvere. Questa, con una traduzione un po’ brutale, la posizione dell’Europa riguardo al contenzioso sullo scudo fiscale che vede opposta la Svizzera e l’Italia.

I due paesi sono da settimane ai ferri corti a causa del pugno di ferro che l’Italia ha deciso di utilizzare con la confederazione: schedatura di tutte le autovetture in passaggio alla frontiera, controlli successivi, blitz della guardia di finanza nelle filiali italiane delle banche svizzere, e impossibilità per i clienti delle banche elvetiche di fruire interamente dei privilegi offerti dal condono fiscale.

Sebbene combattuta, per l’Europa si tratta di una questione bilaterale tra due Paesi. Una questione che non riguarda l’Unione. Lo afferma Micheal Reiterer, ambasciatore UE a Berna, secondo il quale la Commissione europea non intende intervenire.

L’ipotesi di far intervenire Bruxelles per normalizzare i rapporti diplomatici era stata paventata domenica dal consigliere agli stati Filippo Lombardi, successivamente alle dichiarazioni del presidente Hans-Rudolf Merz.

«L’Europa segue comunque da vicino questo dossier – ha precisato Reiterer – io personalmente sono in contatto con il Dipartimento delle Finanze e con l’ambasciatore d’Italia a Berna». «Ma di principio per noi si tratta di un affare bilaterale tra la Svizzera e l’Italia». Un affare su cui l’Unione europea «non intende intervenire».

Red. Int.

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