Segreto bancario: coinvolti cantoni e popolazione

BERNA – La Svizzera ha annunciato il 13 novembre scorso la fine del segreto bancario: scambierà informazioni con l’estero sui propri clienti bancari, purchè vi siano di fondati sospetti di illeciti. Poichè in Svizzera una parte considerevole della gestione delle imposte è deputata ai cantoni, il Consiglio federale ha deciso oggi di coinvolgere la Conferenza dei direttori cantonali delle finanze CDCF nei lavori sulla cooperazione internazionale, nominando Jürg Altorfer delegato della CDCF nel gruppo di esperti “Cooperazione internazionale in questioni fiscali”.

Il gruppo era stato istituito il 6 marzo scorso con lo scopo di sostenere il Consiglio federale in merito agli accordi internazionali di cooperazione fiscale. Lo stesso gruppo, consiglierà la stesura delle nuove convenzioni internazionali di doppia imposizione (CDI) che saranno necessarie per stabilire normativamente l’allentamento dfel segreto bancario deciso.

Le istituzioni annunciano oggi anche che tali convenzioni saranno sottoposte a referendum facoltativo. Secondo l’articolo 141 della Costituzione federale è possibile lanciare un referendum contro trattati internazionali che contengono norme di diritto o per l’attuazione dei quali è necessaria l’emanazione di leggi federali. Le CDI sono state quindi sinora sottoposte a referendum facoltativo se prevedevano nuovi ulteriori impegni per la Svizzera. Non sottostavano invece a referendum se il loro contenuto era conforme a quello di CDI già concluse.

Sulla base di questo principio, in vista delle CDI da rinegoziare, il Consiglio federale ha deciso che solo la prima Convenzione rinegoziata sarà sottoposta a referendum facoltativo. Le altre CDI invece non saranno sottoposte a referendum fintanto che, rispetto alle convenzioni già concluse, non prevedano nuovi impegni.

Red. Int.

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