Segreto bancario e paradisi fiscali, tensioni tra Svizzera ed Europa

BERNA – Ancora tensioni tra Svizzera ed Europa dopo quelle delle settimane scorse, culminate con l’inserimento della confederazione nella “lista grigia” dei paradisi fiscali, avvenuta durante il g20 dello scorso 2 aprile a Londra. Il presidente svizzero Hans-Rudolf Merz ha scritto oggi una lettera al segretario generale dell’Ocse Angel Gurria, per chiedere come verrà monitorata l’attuazione degli standard internazionali in materia di scambio di informazioni fiscali.

«Diversi punti sembrano poco chiari», scrive Merz nella lettera pubblicata sul sito internet del Dipartimento federale delle finanze. Il presidente chiede delucidazioni su quali istituzioni internazionali saranno responsabili del monitoraggio, su quali paesi verranno tenuti sotto osservazione e sulla base di quali criteri e modalità verranno inflitte sanzioni. Secondo il ministro delle finanze, non è per nulla chiaro nemmeno il ruolo che avrà l’Ocse nell’ambito di tali procedure.

La missiva arriva in risposta ad un comunicato di Gurria risalente al 2 aprile scorso, nel quale il segretario generale respingeva le critiche precedentemente rivolte dalla Svizzera. Merz aveva infatti duramente criticato la politica europea, parlando di un modo di agire «non trasparente, arbitrario ed esclusivo».

La lettera di Merz è stata inviata in copia al cancelliere britannico Alistair Darling, presidente del G-20, e al presidente del Financial Board Forum, Mario Draghi.

Nel frattempo la Svizzera ha ricevuto l’invito per l’incontro informale dei ministri delle finanze dei Paesi Ocse convocato a Berlino il prossimo 23 giugno proprio per discutere di paradisi fiscali. Dopo un primo momento di incertezza, il presidente Merz ha sciolto le riserve annunciando in serata che parteciperà all’incontro. Nella capitale tedesca sono attesi una ventina di ministri e il segretario generale Ocse Angel Gurría.

La Svizzera sarà anche presente all’incontro ufficiale annuale Ocse, previsto per i prossimi 24 e 25 giugno a Parigi.

Red. Int.
(fonte ats)

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