Chiude Guantanamo: detenuti in saldo
BERNA – Alcuni detenuti di Guantanamo potrebbero presto trovare ospitalità in Svizzera. Lo ha dichiarato oggi il dipartimento di giustizia e polizia (DFGP), confermando alcune indiscrezioni di stampa. Il mese scorso, una delegazione elvetica ha infatti visitato il campo di detenzione americano a Cuba per decidere quali detenuti, sciolti da ogni sospetto di terrorismo, possano essere eventualmente accolti in Svizzera.
Il rapporto stilato della commissione permetterà al Consiglio federale di prendere le proprie decisioni. Il gruppo, composto da personalità di vari dipartimenti, si è recato nella prigione di Cuba lo scorso agosto, accompagnato da rappresentanti dei cantoni. Il DFGP non ha voluto fornire maggiori precisazioni al riguardo, dacché la notizia stessa è figlia di alcune indiscrezioni di stampa.
Per ragioni di cortesia diplomatica, oltre alla Svizzera anche la Spagna, l’Irlanda e altri paesi si sono già dichiarati disponibili ad accettare alcuni detenuti di Guantanamo. Francia, Gran Bretagna e Portogallo lo hanno già fatto. Lo scorso giugno il dipartimento elvetico aveva anticipato che diversi dossier erano all’esame.
Nella nota prigione americana, al centro di innumerevoli polemiche sui trattamenti riservati ai detenuti, si trovano ancora oltre 200 uomini, in uno stato di tutela internazionale tuttora incerto. Si tratta di persone incarcerate per anni, sottoposte a durissimi interrogatori e sospette torture poiché accusate di terrorismo, ma mai incriminate di qualcosa.
Oggi, dopo sette anni di prigionie più o meno motivate, l’amministrazione americana ha deciso di svuotare il campo di prigionia, ma non riesce a trovare collocazioni adeguate per i detenuti.
Molte organizzazioni non governative, tra le quali Amnesty International, denunciano da anni episodi di tortura e trattamenti contrari alla convenzione di Ginevra sui diritti umani e ai più elementari diritti dell’uomo. L’ex presidente George W. Bush ha sempre negato ogni addebito.
Tuttavia, secondo i progetti del nuovo presidente americano Barack Obama il campo dovrà essere chiuso entro il prossimo mese di gennaio. Gli Stati Uniti non hanno però ancora trovato abbastanza paesi disposti ad accoglierli. Gli stessi Usa, paradossalmente, stanno in queste ore manifestando incertezza nell’accogliere i propri detenuti, preferendo soluzioni straniere.
Red. Est.
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