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Lavoro, più di 210mila i frontalieri

NEUCHÂTEL – Arrivano dall’Italia, dalla Francia e dalla Germania. Sono tutti lavoratori che nel proprio paese non trovano le condizioni per un impiego soddisfacente e lo cercano all’estero, in Svizzera. Secondo i dati odierni pubblicati dall’Ufficio federale di statistica svizzero, il fenomeno dei lavoratori stranieri verso la Svizzera – francesi, italiani e tedeschi in testa – segna infatti ancora un aumento. In un periodo di crisi e di disoccupazione incombente, il dinamismo nell’impiego resta uno dei cardini del mercato del lavoro.

Nel primo trimestre 2009, la Svizzera contava 213’500 frontalieri di nazionalità straniera: il 26% in più di cinque anni fa (primo trimestre 2004, 170’100). Un aumento netto di ben 43’400 persone.

Più moderato l’incremento se paragonato allo stesso periodo dell’anno precedente, + 2%. Nel primo trimestre 2009, il 39 per cento della manodopera frontaliera era occupata nel settore dell’industria, il 60 per cento nel settore dei servizi.

Negli ultimi cinque anni le nazionalità degli impiegati frontalieri sono rimaste sostanzialmente invariate: più della metà dei frontalieri è francese (53%), un quinto proviene dall’Italia (22%), un altro quinto dalla Germania (21%) e il 3,3 per cento dall’Austria.

Con una percentuale del 64%, gli uomini costituiscono la maggioranza della manodopera frontaliera, segnando il passo rispetto la media Svizzera che vede gli uomini al 55% e le donne al 45%. Negli ultimi cinque anni la manodopera frontaliera femminile è progredita a ritmo più sostenuto rispetto a quella maschile. Nel primo trimestre 2009, la differenza nella dinamica di crescita annua risulta tuttavia attenuata (donne: +2,1%; uomini: +2,0%).

Red. Int.
(dati admin.ch)

Lavoratori europei in Svizzera, per ora no al blocco

BERNA – In una nota odierna il consiglio federale annuncia la decisione di rinunciare, per il momento, al blocco delle frontiere per i lavoratori esteri e frontalieri. I molti italiani, ma non solo italiani, che ogni giorno farcano il confine elvetico tirano perciò un sospiro di sollievo. I timori erano montati nei giorni scorsi, quando lo stesso consiglio federale aveva annunciato di stare valutando se ricorrere o meno al contingentamento dei lavoratori stranieri.

La clausola di salvaguardia prevista dall’Accordo di Libera Circolazione, infatti, permette alla Svizzera di reintrodurre unilateralmente dei contingenti, seppur con alcune clausole e per una durata limitata. Secondo la nota di Berna, il Consiglio federale ha deciso di non farvi ricorso per alcuni motivi precisi.

L’immigrazione, a seguito della crisi economica, è ulteriorimente diminuita, l’effetto del contigentamento sarebbe risultato perciò modesto. Inoltre, l’immigrazione di lavoratori qualificati dagli Stati dell’UE non è finora andata a scapito dei lavoratori svizzeri. Cantoni e istituzioni si schierati in opposizione alla proposta, sia per non perdere forza lavoro da dover rimpiazzare, sia per evitare un aumento della burocrazia.

Tra i motivi che hanno dissuaso il consiglio federale anche la brutta figura europea che una politica così fortemente protezionistica avrebbe causato. Infine, l’economia svizzera deve essere sicura di poter ricorrere tempestivamente ai lavoratori qualificati in vista di una ripresa congiunturale, un blocco burocratico sarebbe contrario alla politica pragmatica e liberale che da anni contraddistingue le istituzioni elvetiche.

Red. Int.

Immigrazione: centomila nuovi svizzeri, è record.

GINEVRA – Crescita record della popolazione in Svizzera: mai così da 45 anni. A fine 2008 ha raggiunto i 7.700.200 abitanti, con un aumento di 106 mila 700 persone rispetto al 2007.

Sono i dati resi noti dalle autorità elvetiche sulla popolazione residente permanente. «Tale rialzo della popolazione (1,4%) supera nettamente quello degli anni precedenti e non si verificava dal 1963», precisa l’Ufficio federale di statistica (Ufs).

La crescita della popolazione è riconducibile per oltre l’85% al fenomeno dell’immigrazione, mentre circa il 20% è frutto del cambiamento di status da residente provvisorio a permanente (Ansa).

Red. Int.

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