Esperti svizzeri: dopo il mercato, la crisi colpirà le casse statali


Allarme degli economisti svizzeri: nel prossimo triennio la crisi avrà serie ripercussioni sui bilanci statali ma non tutti stanno predisponendo risposte efficaci.

BERNA – Mentre in molti inneggiano all’ottimismo, un gruppo di massimi esperti svizzeri trae le proprie conclusioni sulla crisi analizzandone gli effetti nei prossimi tre anni. E le previsioni sono tutt’altro che ottimistiche.

“Ci troviamo solo all’inizio di una fase molto difficile”, afferma Christian Wanner, presidente della CDF, la Conferenza dei direttori cantonali delle finanze. Nel 2011 e nel 2012 la situazione sarà ancora ben più grave e resterà critica per diversi anni, conclude.

La crisi, dopo aver toccato il settore finanziario, l’economia reale, e in seguito il mercato del lavoro, colpirà in una quarta fase le casse dello stato. Anch’esse saranno colpite gradualmente: prima le istituzioni più piccole – regioni, cantoni, arrondissment e così via – poi la struttura centrale, che sarà quindi l’ultima a rendersi conto della crisi effettiva.

Gli effetti, però, potrebbero essere anche gravi, specie in quegli stati, come l’Italia, in cui il debito pubblico è ai massimi livelli europei. Le ripercussioni si avrebbero nei servizi pubblici, nella manutenzione delle strade, nella sicurezza, nella gestione delle pensioni e così via, fino ai servizi più essenziali.

La crisi economica, riducendo la produttività dei mercati, sta infatti riducendo in tutto il mondo le entrate fiscali dei governi. Secondo la CDF, la situazione peggiorerà nel 2010 e si aggraverà ulteriormente nel 2011 e nel 2012.

Per esempio, secondo un’inchiesta dell’ATS, dei 22 cantoni svizzeri che hanno già presentato il loro preventivo di bilancio, 13 si attendono per l’anno prossimo un deficit, che complessivamente si attesterà sui 1,4 miliardi di franchi. 8 di essi prevedono invece un’eccedenza per un totale di 255 milioni, mentre in uno, l’Argovia, i conti dovrebbero essere in pari.

Nonostante questo degrado rispetto agli anni scorsi, molti dei cantoni effettueranno investimenti, persino aumentati, con l’intenzione di sostenere l’economia combattendo la crisi. Ma non in tutti gli stati si sta reagendo con la stessa prontezza.

Secondo gli esperti, gli effetti della crisi dipendono strettamente della struttura dei ricavi dell’istituzione. I cantoni di Zurigo e Ginevra, per esempio, saranno particolarmente colpiti perché dipendono fortemente dalle imposte versate dalle società.

Tra i cantoni che prevedono invece conti in parità, Berna è invece quello che fa meglio: conta su un’eccedenza di 124 milioni di franchi, nonostante una flessione degli introiti fiscali di 320 milioni rispetto al preventivo 2009. Per compensare questo calo il cantone ha previsto misure di risparmio in tutti i settori.

Red. Int.

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