Passaporto biometrico, un fiume di ricorsi

BERNA – Il referendum dello scorso 17 maggio ha decretato l’approvazione popolare al cosiddetto passaporto biometrico, un nuovo tipo di documento – previsto parzialmente dagli accordi di Schengen sulla libera circolazione – che contiene al suo interno un chip in cui sono registrati vari dati personali del proprietario: dalla fotografia, alle impronte digitali.

Poiché il referendum aveva decretato la vittoria dei “sì” per il solo 0,1%, alla data i ieri – ultimo giorno utile – contro i risultati della votazione sono stati presentati oltre 200 ricorsi. E’ quanto indicato dall’associazione Geistige Landesverteidigung (Difesa spirituale del paese). I ricorsi sono stati inoltrati praticamente in ogni cantone della Svizzera.

I ricorsi sono stati depositate anche in cantoni che hanno bocciato la proposta, ha precisato all’ATS Daniel Trappitsch, portavoce dell’associazione.

Le autorità dispongono di dieci giorni per trattare i ricorsi dalla data d’inoltro. La scorsa settimana ricorsi confermati dalle cancellerie cantonali erano già stati annunciati nei Grigioni, a Lucerna e a Zurigo. Gli oppositori al passaporto biometrico chiedo la nuova conta dei voti.

L’introduzione dei nuovi documenti era stata particolarmente contesa e contestata, e infine accolta solamente dal 50,1 % dei votanti. Lo scarto tra favorevoli e oppositori era stato di sole 5504 schede. I partiti sconfitti nello scrutinio – Unione democratica di centro (UDC), Partito socialista (PS) e Verdi – avevano annunciato di rinunciare a inoltrare un ricorso.

Red. Int.

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