Segreto bancario, è pace tra Germania e Svizzera
BERLINO – Voltare pagina. Questo l’impegno assunto oggi a Berlino dal ministro degli esteri tedesco Steinmeier e svizzera Calmy-Rey. Poca concretezza ma molta diplomazia. Dopo le fortissime tensioni dei giorni scorsi, che avevano portato le istituzioni svizzere a parlare di esclation di razzismo contro i tedeschi, alla vigilia del vertice del G20 di domani i due paesi annunciano di voler consolidare gli stretti rapporti bilaterali.
Steinmeier ha dichiarato che la decisione della Svizzera di allinearsi agli standard dell’OCSE in merito alla cooperazione fiscale è “un importante segnale politico”, ma adesso è necessario passare velocemente dalle parole ai fatti. Dal canto suo, la Calmy-Rey ha ricordato la serietà della confederazione e la celerità nell’applicare ciò che dichiara, “siamo un paese cooperativo e in quanto tale non meritiamo di finire su nessuna lista nera”, ha puntualizzato.
Al contrario di Francia e Italia, nelle ultime settimane la Germania si era finora mostrata poco cooperativa con la Svizzera e aveva chiesto ulteriori concessioni. A incrinare le relazioni tra i due paesi in particolare le dichiarazioni del ministro delle finanze tedesco Peer Steinbrück, che ha criticato a più riprese e duramente il sistema fiscale elvetico. Svizzera e Germania sono partner “e tra partner ci si tratta con rispetto”, ha precisato oggi la Calmy-Rey, in riferimento alle parole di Steinbrück.
Il 13 marzo scorzo il Consiglio federale aveva annunciato l’adeguamento della Svizzera agli standard internazionali, per non finire su una lista nera dei paradisi fiscali. In particolare sopprimendo la distinzione tra evasione e frode fiscale per i cittadini stranieri. Ciò rende ora necessaria la rinegoziazione di oltre 70 accordi bilaterali, a cominciare da quelli con Stati Uniti e Giappone che ne hanno fatto richiesta. Anche l’accordo tra Berna e Berlino dovrà essere modificato “al più presto”, ha detto Steinmeier. La Germania non ha tuttavia ancora inoltrato la propria richiesta, ha precisato la Calmy-Rey.
Domani, al vertice del G20, si incontreranno a Londra i capi di Stato e di governo dei principali paesi del mondo, a cui la Svizzera non è stata invitata. Obiettivo dell’incontro: trovare rimedio alla crisi economica e promuovere una riforma del sistema finanziario. In agenda anche il tema dei paradisi fiscali.
Intanto, alla vigilia del G20, il presidente francese Nicolas Sarkozy ha domandato al premier britannico Gordon Brown di mantenere “un atteggiamento molto rigido sui paradisi fiscali”.
Il segretario generale dell’OCSE Angel Gurria ha dal canto suo dichiarato al quotidiano economico tedesco Handelsblatt che auspica “una lotta determinata contro i paradisi fiscali” e che le dichiarazioni di cooperazione di paesi come la Svizzera “non devono essere prese per oro colato”.
Red. Int.
Lascia un commento