Svizzera, psichiatra aiuta malato a suicidarsi: è omicidio
BERNA – Aveva aiutato nel 2001 un malato psichico 46enne a togliersi la vita. Oggi, il Tribunale federale ha confermato per Peter Bauman, psichiatra zurighese in pensione, la pena di quattro anni di Carcere per omicidio intenzionale decisa dalla corte d’appello di Basilea.
Il malato soffriva all’epoca di una grave depressione e aveva già tentato di togliersi la vita. Si era successivamente rivolto a Baumann, ex collaboratore dell’associazione Exit, noto per le sue convinzioni favorevoli al suicidio assistito per i malati psichici.
Dopo un appuntamento di due ore nello studio del medico, i due avevano avuto altri quattro colloqui al telefono prima che lo psichiatra prendesse la decisione di fornire assistenza. Bachmann aveva acquistato presso un normale supermercato del gas esilarante. La morte era poi avvenuta per asfissia il 20 aprile 2001 nell’abitazione del paziente, per mezzo del gas e di un sacchetto di plastica.
Secondo la giustizia basilese, lo psichiatra non avrebbe tenuto conto del fatto che il paziente, a causa delle patologie mentali, non era più capace di intendere e di volere.
La suprema corte, infliggendo la pena, ha tuttavia respinto anche il ricorso del pubblico ministero basilese che chiedeva sei anni di carcere anziché quattro. Baumann, 74enne, ha già trascorso tre mesi di detenzione preventiva. Nel luglio del 2007, infatti, il Tribunale penale di Basilea lo aveva condannato per omicidio colposo e aiuto al suicidio a tre anni di carcere, due dei quali con la condizionale, riconoscendolo responsabile anche della morte di una donna paralitica di 60 anni nel 2002.
In seconda istanza, il 1 ottobre 2008, il Tribunale d’appello lo aveva prosciolto per quest’ultimo caso, ritenendolo una semplice assistenza al suicidio indiretta, punibile solo se prestata “per motivi egoistici”. Esso ha tuttavia inasprito la pena per la vicenda del malato psichico, stabilendo per il medico quattro anni di carcere per il reato di omicidio intenzionale.
Red. Int.
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