Syndicom, il sito ufficiale è online ma nessuno se ne accorge
BERNA – Nasce il nuovo sindacato della comunicazione. Raggruppa lavoratori delle poste, della televisione, del giornalismo. Nasce dalla fusione tra il Sindacato della Comunicazione e Comedia. Syndicom, il suo nome, è uno dei tre maggiori sindacati dell’Unione sindacale svizzera (USS), con le sue 17 segreterie nazionali e i suoi 47 000 iscritti.
Già pronto il logo, già spedite le schede di iscrizione ai vari iscritti. Manca solo il sito internet. Già. O forse no?
La messa online del nuovo sito internet era prevista per il 17 gennaio. Ma non meglio precisate “ragioni tecniche” hanno spinto a posticipare la pubblicazione. Se il buon giorno si vede dal mattino, un inizio a scoppio ritardato non ha probabilmente messo grande entusiasmo fra i nuovi membri, specie visto che tale ritardo coinvolge un settore come quello di internet, fondamentale per lo sviluppo e nel quale la puntualità è spesso sinonimo di qualità.
Ma ciò che più stupisce è quanto emerge dall’indagine di Lanotizia.ch: il sito internet del nuovo sindacato, infatti, è già online. Ed è facilmente raggiungibile.
Digitando l’indirizzo www.syndicom.ch/test si accede infatti all’intero sito, già predisposto per le tre lingue (tedesco, francese, italiano), e con l’intera architettura grafica e strutturale pienamente navigabile. L’impaginazione prevede una divisione in tre macro aree, corrispondenti ai vari settori del sindacato: settore logistica, settore telecomunicazioni, settore media.
I “problemi tecnici” asseriti, quindi, appaiono più che altro problemi organizzativi: se il sito appare tecnicamente pronto, sono invece sostanzialmente ancora del tutto assenti solo i contenuti. Piccola eccezione riguarda la lingua tedesca, per la quale qualcosa è disponibile: alcune sezioni del settore “Media”, che contengono però brevi righe di descrizione e nulla più. Tutto il resto manca.
Stando all’analisi tecnico-informatica di LaNotizia, il sito ha una concezione strutturale soddisfacente per quanto concerne l’usabilità, ma con alcune pecche sul piano dell’accessibilità (difficoltà di navigazione con browser non grafici, mancata etichettatura dei moduli di ricerca, e così via). Violando quindi, almeno sul piano teorico, le normative che prevedono un’altra fruibilità dei siti internet per qualsiasi fascia di utente, inclusi ipovedenti, non vedenti e soggetti affetti da altre disabilità.
Il problema più lampante, tuttavia, resta quello dei contenuti. A tre giorni dalla data di messa online ancora non c’è nulla più d’una scatola vuota. Eppure il sito, tecnicamente, è già online, non protetto da password, visibile a tutti.
Luca Spinelli
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