Eutanasia, Exit e la giustizia raggiungono un accordo

ZURIGO – Exit, l’organizzazione elvetica per l’assistenza al suicidio, e la giustizia di Zurigo hanno raggiunto un accordo che regola la pratica dell’accompagnamento verso la morte. Si tratta di un passo storico: la prima convenzione a livello nazionale che regoli normativamente questo tema.

Secondo una nota di ieri del ministero pubblico del canton Zurigo, il più popoloso della Svizzera, il testo è stato firmato martedì scorso. Per Exit, il testo non cambia in nulla le modalità di lavoro dell’associazione, ma ne formalizza le attività.

Il presidente di Exit ha perciò precisato che il gruppo accoglie con favore l’accordo, poichè i dottori ad oggi non sanno con certezza quali pratiche hanno diritto di attivare per aiutare i pazienti a mettere fine alla propria vita, relegando le attività in una pericolosa area grigia che non giova a nessuno.

Attualmente, il codice penale elvetico disciplina solo in modo molto marginale i criteri secondo i quali l’aiuto al suicidio non è perseguibile. Per questa ragione, da tempo, il procuratore generale del canton Zurigo Andreas Brunner cerca di stabilire regole più precise in un accordo.

Delle due organizzazioni di assistenza al suicidio stanziate nel canton Zurigo – Dignitas ed Exit – soltanto Exit ha accettato l’elaborazione e la sottoscrizione di un tale testo. Nel cantone, ogni anno circa 65 persone scelgono di morire con l’assistenza di Exit, ovvero un terzo dei suicidi assistiti totali.

Red. Int.

Commenti

8 Responses to Eutanasia, Exit e la giustizia raggiungono un accordo

  1. Bob ha detto:

    Sono d’accordo. E’ una scelta difficile …Ma non averla e’ ancora piu’ drammatica.

  2. redazione ha detto:

    Cara Helene,

    grazie della tua testimonianza che aggiunge umanità e informazioni preziose all’articolo. Chiaramente solo chi come te ha vissuto in prima persona questo tipo di esperienza può capire fino in fondo i contorni d’ogni sfumatura e dare contribuiti preziosi per discutere l’argomento.

    Un caro saluto,
    Redazione

  3. Helene ha detto:

    Ciao Massimo, ho letto il tuo commento… Se ne potrebbe parlare per anni… In Italia la mentalità è diversa, e la religione cattolica gioca un ruolo pesante.

    Pensa solo che la chiesa impedisce alle persone di usare i profilattici, dove in molti paese si potrebbero evitare diffusioni di malattie infettive anche ai bimbi appena nati e già condannati a morte!!!!…
    Io sono Svizzera e nel 2004 con l’ aiuto e l’ assistenza degli operatori di Exit mio papà ha fatto l’eutanasia dopo una dx di un carcinoma al rene, purtroppo già diramato anche all’altro….
    Ho guardato il filmato del suicidio, ultimi momenti… Oggi ho rivissuto quei momenti che erano la volontà di mio papà.. Devo dire i più difficili della mia vita.. Eravamo molto legati noi due. Nei suoi ultimi momenti ha voluto la sola presenza dei due figli, appunto io e mio fratello…. L’iter.. che segue l’annuncio alla polizia locale che con l’assistenza di Exit c’e’ stato un suicidio è abbastanza pesante… Domande sopra domande.. Giustamente… vogliono accertarsi che nessuno abbia per altri motivi spinto una persona a decidere per l’ eutanasia.
    Speriamo che anche in Italia possano trovare accordi sull’ eutanasia per le persone che la chiedono con la forza degli ultimi respiri…..
    Io, sono iscritta a Exit da parecchi anni.
    EXIT GRAZIE DI ESISTERE!!!
    Vacchini D.H.

  4. Marco Rezzonico ha detto:

    Bravo Massimo, concordo parola per parola!

  5. Massimo Pedrazzi ha detto:

    O i politici ignoranti si destano dal loro letargo intellettuale e spirituale o non vedremo sempre più suicidi violenti.

    Sì, può non piacere, ma è paradossalle che i difensorsi dello spirito e della mente impediscano a quelle persone che hanno perso proprio queste potenzialità di morire in pace.

    Se è vero che l’anima è primordiale, la mente secondaria e il corpo subbordinato, mi chiedo che senso ha costringere alla vita o peggio a un suicidio violento chi ha perso ogni condizione spirituale e mentale atta a mentenere una vita fisica decente?

    Nessuna. E allora lasciateci morire in pace e con dignità.

  6. redazione ha detto:

    Cara Licia,

    per l’iscrizione ad Exit Italia puoi visitare l’apposita sezione del sito italiano: http://www.exit-italia.it/comeass.htm . L’associazione italiana si batte per l’introduzione anche in Italia di normative più progressiste; l’attuale quadro politico resta però notoriamente molto contrario. L’unico modo per accedere a pratiche di assistenza al suicidio o di eutanasia è quindi l’approccio in altri Paesi, poste le varie legislazioni.
    Da ricordare inoltre che in Italia così come in Svizzera l’eutanasia attiva non è ancora legale ed è in entrambi gli ordinamenti considerata alla pari dell’omicidio.
    In entrambe le nazioni vi sono tuttavia associazioni per i malati terminali che assistono i pazienti tramite somministrazione di morfina o altri medicinali palliativi per la cura del dolore.

    Un saluto,
    Redazione

  7. licia gazzi ha detto:

    Sono estremamente favorevole all’eutanasia attiva e vorrei iscrivermi ad exit Italia come debbo fare? Inoltre vorrei essere tenuta informata sui procedimenti della legge
    grazie Licia Gazzi

  8. […] (La Notizia) – ZURIGO – Exit, l’organizzazione elvetica per l’assistenza al suicidio, e la giustizia di Zurigo hanno raggiunto un accordo che regola la pratica dell’accompagnamento verso la morte. Si tratta di un passo storico: la prima convenzione a livello nazionale che regoli normativamente questo tema. […]

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