Facebook dilaga nella pubblica amministrazione

BERNA – Se fino a qualche anno fa i capi ufficio lottavano ogni giorno contro il dilagare delle pause-caffè o delle pause-sigaretta, ora probabilmente qualcuno dovrà inventarsi la pausa-Facebook. Il social network, infatti, è sempre più causa di distrazione e perdita di ore lavoro nelle aziende ma anche nelle istituzioni di tutto il mondo. E ora diventa anche un caso di stato.

Già molte ditte sono corse ai ripari, impedendo la navigazione sul sito o più grossolanamente bloccando la navigazione verso l’esterno della rete aziendale. Oggi anche l’amministrazione svizzera corre ai ripari, emettendo un invito formale alla moderazione rivolto a tutti i dipendenti pubblici. I segretari generali dei sette dipartimenti hanno recapitato un appello scritto agli impiegati.

Secondo un’indagine statistica interna, Facebook è il secondo sito più visitato dai dipendenti della Confederazione, e costiuisce da solo il 16-25% di tutta la banda consumata. Tutto ciò comporta un enorme sforzo e un costo per le casse dell’amministrazione, e ha motivato l’invito formale ai dipendenti.

«Nell’amministrazione federale, Facebook è utilizzato sempre più quale strumento di lavoro per discussioni politiche», ha spiegato un portavoce del governo. Ma l’uso andrebbe moderato. Un utilizzo a scopo privato dovrebbe invece essere del tutto evitato.

A differenza di aziende come la posta, le ferrovie, UBS o Credit Suisse, che vietano del tutto l’accesso a Facebook, nessun dipartimento pubblico ha per il momento deciso misure restrittive, limitandosi ad un appello al senso di responsabilità dei lavoratori.

«Si tratta ora di osservare se la situazione cambierà dopo questo appello. Eventuali provvedimenti saranno discussi successivamente», ha chiosato il portavoce.

Luca Spinelli

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