Financial Times: “Berlusconi è il peggior amministratore della storia d’Italia”

LONDRA – Per il Financial Times Silvio Berlusconi è «il peggior amministratore dell’economia italiana» dalla firma della costituzione repubblicana.

Ma il «vero peccato» del primo ministro non sarebbero tanto i recenti casi Noemi Letizia e Mills, quanto piuttosto la sua cattiva gestione dell’economia: lo scrive il quotidiano economico Financial Times.

Sul caso della paventata liaison con la giovane diciottenne, poche parole: «difficile dire chi dovrebbe essere più triste, se l’ex fidanzato di Noemi o l’intero popolo italiano».

Sulle vicende Mills, che hanno avvicinato il premier a episodi di corruzione, invece, il commento è tanto ironico quanto lapidario: «in un qualsiasi altro paese europeo, uno scandalo di queste dimensioni avrebbe fatto crollare il premier in meno tempo di quello necessario per dire “Papi”».

Tuttavia, il fatto più importante per il quotidiano sarebbe un altro: «qualcuno potrebbe considerare sorprendente che Berlusconi non sia mai stato condannato per esser stato il peggior amministratore dell’economia italiana dal 1945», scrive Tony Barber.

«Il suo primo, breve governo nel 1994 non ottenne nulla. La sua permanenza di cinque anni al potere dal 2001 al 2006 è stata notevole soprattutto per aver fallito nell’introduzione di riforme di liberalizzazione di cui l’Italia ha disperato bisogno per essere competitiva nell’eurozona».

«Ora presiede a un declino che il Fondo Monetario Internazionale ritiene possa fare dell’Italia l’unico paese dell’eurozona a sperimentare tre anni consecutivi di recessione, dal 2008 al 2010».

«E cosa peggiore – aggiunge il giornale – il debito pubblico dell’Italia è destinato a raggiungere il 116% del Pil entro il 2010, secondo la Commissione europea. In altre parole: l’Italia sarà dov’era alla fine degli anni ’90. Noemi o non Noemi, questo è il vero peccato di Berlusconi», conclude il quotidiano.

La durissima critica, quindi, diversamente da quanto accaduto in passato, si rivolge non solo alla gestione politica ma anche e soprattutto a quella amministrativa ed economica, coinvolgendo perciò in prima persona anche quel ministro che in entrambi i governi si è occupato del dicastero dell’economia, ovvero Giulio Tremonti.

Red. Est.

Commenti

12 Responses to Financial Times: “Berlusconi è il peggior amministratore della storia d’Italia”

  1. Mr.B ha detto:

    Che ignoranza..la gente conosce il sistema.Direi per fortuna che Mr.B non ha fatto le riforme..certo che se la gente pensa che il despota sia MR.B può credere alle stronzate dei poteri forti finanziari,sotto la voce del Times.

    Troppo ingenua la gente..

  2. mason antonio ha detto:

    È evidente che a Murdoch interessano le tv di Berlusconi, è penoso leggere queste idiozie.

  3. Roberto ha detto:

    Appare strano come le offensive contro un premier siano così ben registrate e concordi. Questo per la legge dei grandi numeri dovrebbe far meditare tutte le persone dotate di un minimo di raziocinio.

    In effetti si potrebbe pensare in una ulteriore sorpresa pronta per Berlusconi in occasione del G8: staremo a vedere. In riferimento ai commenti precedenti concordo appieno con Marco. L’Italia è un paese unico appunto, non fosse per il piacere che dà il solo viverci, la storia del mondo sotto i nostri piedi, le più grandi opere d’arte che tutto il mondo ci invidia perchè può fare solo questo, le nostre opere arttistiche sono irripetibili, uniche e imperiture.

    Eppure noi italiani siamo pronti a piangerci addosso, per una parte mentre per l’altra siamo in presenza di una opposizione che per anni ha pensato di essere migliore degli altri, di avere il dono della purezza e della intelligenza e della democrazia, per non parlare poi dei “partigiani” dell’utlimo minuto, saliti sul carro del vincitore alle prime avvisaglie di sconfitta (peccato originale di noi italiani), che vivono ancora di antifascismo, e ci mancherebbe altro, non sarei disposto a tollerare alcuna forma di oppressione politica da qualcunque parte arrivi.

    L’intellighenzia di sinistra che mortifica gli elettori, ritenuti avveduti e politicamente corretti solo quando votano non a destra, ma decisi a denigrarli non appena cambiano idea e votano diversamente.
    Una sinistra che tenta di tutto pur di cambiare o far cambiare idea agli elettori, perchè convinta che questi abbiano votato con leggerezza e scelto, cadendo in errore, la parte sbagliata.

    Ma questa sinistra che sinistra è? Dove sono finiti gli operai che rappresentavano la forza lavoro della nostra nazione? Oggi i rappresentanti della sinistra hanno due o tre case, due o tre stipendi, diritti d’autore a ufa, conti in banca da far invidia ai più navigati imprenditori padani. Il problema sta quì, la non rappresentatività di queste figure che sperano, forse, che la vita cambierà anche per l’operaio mentre per loro è cambiata da tempo ed in meglio. Dirigenti della sinistra che occupano le case pubbliche di pregio a costi irrisori, hanno barche a vela da 18 metri, scrivono 10 libri all’anno (ma dove troveranno il tempo?).

    L’opposizione attuale dovrebbe fare lotta politica, con proposte serie e non populiste come quelle del PD di Franceschini, e abbandonare l’idea di guidare il paese con l’aiuto dei magistrati, o dei giornali o delle televisioni amiche e di qualche magnate dell’editoria dal dente avvelenato. Faccia, la sinistra, una politica seria, valida e reale e forse potrà godere del piacere dell’alternanza, preparandosi a governare se l’elettorato la giudicherà capace di guidare il paese. Abbandoni, la sinistra, questi metodi di contrasto politico da terzo mondo o da ex URSS e forse potrà guidare il paese.

  4. Gian Luca ha detto:

    Sottoscrivo quanto espresso da Marco. W l’Italia!

  5. Marco ha detto:

    La dissociazione tra singolo cttadino e Stato é un luogo comune della mentalitá del popolo italiano. Non é l’italia ad essere liberale, bensí l’italiano stesso. Con questo voglio semplicemente dire che é colpa nostra se il nostro governo rappresenta in maniera macroscopica ció che si manifesta in ognuno di noi.

    Secondo me abbiamo imboccato una via diversa da molti altri stati europei, giá da molto tempo (semmai ne abbiamo seguito una simile) ed ora non abbiamo scelta: dobbiamo percorrerla fino alla fine. Un’altra cosa é peró vera: l’italiano ha l’abitudine di guardare gli stati vicini e confrontarsi a loro, considerando migliore tutto ció che é diverso.

    Noi siamo italiani e ce lo stiamo dimenticando. Essere italiano significa essere erede di una cultura unica in tutto il mondo. Non sono i ricordi di grandezza di Roma imperiale o chissá che altro a fare dell’l’italia un paese speciale, ma gli italiani stessi! La libera iniziativa e la genialitá di ciascuno di noi é una ricchezza che con il tempo abbiamo dimenticato di sfruttare! Ci attendiamo il messia che trasformi il nostro governo in uno Stato Nazionale, mentre continuiamo a stare incollati alla TV e piangerci addosso.

    Dobbiamo ricominciare ad usare il nostro estro, la nostra fantasia, la nostra libertá, altrimenti non avremo scampo e finiremo per perdere anche l’ultima bella qualitá che ci rende unici al mondo. Cerchiamo di non dimenticare chi siamo e smettiamola di criticare un governo che noi stessi abbiamo investito del potere! La nostra cultura si basa sulla famiglia, il quartiere, la Cittá e non sullo Stato.

    Lasciamo che lo stato faccia quello che vuole, come abbiamo sempre fatto e cominciamo a fare delle nostre Cittá, lo stato in cui vogliamo vivere felici! Rendiamo belle e accoglienti le nostre cittá, accogliamo lo straniero che arriva con il benvenuto che solo noi italiani siam in grado di dare, facciamolo tornare a casa contento ed invidioso dell’Italia e degli italiani!! Rendiamo ospitali le nostre case e diamo ai nostri figli la mentalitá e la possibilitá di continuare dove noi non arriviamo. Riempiamo le piazze dei caffé e dei locali, viviamo in comunitá e mettiamo in moto l’economia dei nostri villaggi, dei nostri paesi, delle nostre cittá.

    Compriamo solo italiano e smettiamola di sfamare gli altri stati con la nostra esterofilía: noi abbiamo il “made in Italy”, gli altri stati no!

    Aiutiamoci l’uno con l’altro, continuiamo il sacrificio dei nostri padri e non abbandoniamo i nostri figli alla TV, conosciamo i nostri vicini di casa e recuperiamo il nostro concetto di grande famiglia.

    Lasciamo perdere Berlusconi, il governo e tutto il carrozzone: pochi giorni fa abbiamo festeggiato la nascita della Repubblica: beh in realtá Savoia o repubblica non é cambiato nulla, solo la nostra rassegnazione e il manco di grinta e voglia di combattere per i nostri figli e la nostra identita “individuale”.

  6. Luk ha detto:

    Solita solfa,

    proprio adesso che la Gran Bretagna ha un governo che è ai minimi storici. Ma come mai i giornali Italiani non fanno mai i soloni sulle disgrazie degli altri governi e governanti mentre tutti si sentono di poter dire quello che gli pare sul governo Italiano? Forse perchè vi è la comoda sponda dei giornalicchi Italiani.

    Tutti quelli di voi che difendono la democrazia, purchè sia espressa dalla propria parte politica e non da quella avversaria, forse danno del dittatore mentre sono loro i veri aspiranti dittatori.

    Sono stato nelle segreterie dei partiti di sinistra -sembrerà strano, lunga storia- e posso garantirvi che prima si fanno le liste elettorali e poi i programmi (e si prendono sempre gli stessi obsoleti, x non sbagliare e x non saper fare).

    Occorre fare, non solo dire. L’Italia versa in un regime di recessione economica dagli anni ’80, ovvero da quando ha finito di far debiti per baby e false pensioni e per insufflaggio nel pubblico impiego. E per la sinistra, occorre salvaguardare questo tipo di spreco, occorre che ci sia l’impossibile accordo di tutti in modo da non arrivare a risolvere NULLA, ma solo occupare tempo e poltrone (Pecoraro Scanio insegna come gestire termovalorizzatori, rifiuti, corridoio 5 etc).

    Governo Prodi quale? quello trombato da D’Alema o quello pletorico di 110 membri di cui 109 in piazza a contestare quanto appena confermato dal Consiglio dei ministri? Allora, qual’è il voto + realista e – vanagloriosamente ideologico? Chi ragiona con la testa e chi con la semplice dottrina? Chi non vuole allineare le pensioni in Italia a quanto avviene in Europa?

    Oguno esprimesse le proprie opinioni, ma se vuole rispetto da chi la pensa in modo diverso, occorre dapprima che lo dia a chi da lui dissente. Poi, se si vuol emigrare, siamo un Paese libero ma ricordatevi dapprima di avere un permesso di soggiorno per il nuovo Paese dove intendete recarvi perchè altrove non sono così misericordiosi come in Italia 😉

    Grazie
    Luk

  7. Curiel ha detto:

    Tutto questo per il nano arrapato non conta niente lui è il regnante d’Italia e se ne frega se in Europa lo criticano.

    Come il dittatore nord-coreano domina su 17 milioni di nord-coreani, lui domina e rimbambisce 60 milioni d’italiani.

  8. Luca Pedrazzi ha detto:

    Ancora un po’ pur di attaccare Berlusconi si inizierá a scrivere che alla mattina va a defecare, dimenticando che lo fa anche quel personaggio intelligente che lo scriverá in prima pagina su qualche giornale e tutti gli altri che per eco inizieranno a dire “ha defecato!!” ….

    Mentre la sinistra pensa solamente ad attaccarlo e l’unico suo programma é screditare Berlusconi. Poi una volta al potere si vedrá… Intanto é giá andata su una volta con Mortadella e si é visto di cosa erano capaci e di che pasta eran fatti…
    Per quello Berlusconi vince!

    C’é nessuno lá fuori con programmi seri che sappia far vedere che é meglio di Berlusconi??

  9. Cristina ha detto:

    Isabella, non dovresti dispiacerti nè scusarti: ciò che hai scritto è la pura verità.

  10. Pietro Campoli ha detto:

    Mi vergogno di essere italiano, di essere connazionale di tanti che votano per il cri-maiale tessera P2 1816 – mi vergono per lo stato in cui versa il nostro Paese dopo che tanti hanno dato la loro vita nel ’43-’45 per la democrazia e la libertà – ma purtroppo la Chiesa Cattolica e la Chiesa Comunista sono complici di questo criminale e da 30 anni lo foraggiano e lo sostengono – il popolino per sopravvivere fa quel che può e si adegua – io Pietro Campoli non mi adeguo e preferisco essere una persona isolata che subire le maialate di personaggi come la tessera P2 1816 e dei tanti criminali che sono annidati nelle Istituzioni del Paese.

    Spero che la elezione di De Magistris, Sonia Alfano e Carlo Vulpio a Straburgo permettano di fare quel Processo di Norimberga alla classe politica criminale italiana per liberare il Paese da una classe dirigente indegna e corrotta.

  11. Ortolan Giuseppe ha detto:

    L’innominabile continua a urlare contro la “giustizia a tempo” che si muove prima delle elezioni, ma perchè nessuno gli dice che ha un processo ogni tre mesi e che necessariamente o per l’inizio o per la fine dello stesso o per la pubblicazione delle sentenze succede che prima, durante e dopo è sempre sui giornali?

  12. Isabella Puliafito ha detto:

    Il grave, gravissimo problema sono gli italiani che lo votano che purtroppo, mi dispiace dirlo, ma sono come lui.

    Avvallano le sue porcherie, così si sentono autorizzati a farle anche loro e non pensano all’Italia del domani, all’Italia dei loro figli e nipoti.

    Siamo un paese di destra, di razzisti e, scusate, ma di grandi, grandissimi ignoranti.

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