Pirateria online: approvata la Dottrina Sarkozy
PARIGI – Combattere la pirateria a suon di sciabola. Questo, in due parole, il senso della legge francese passata oggi all’Assemblea Nazionale. Lo scopo della legge è quello di contrastare la pirateria sul web di opere coperte dal diritto d’autore, ma sono i metodi proposti a preoccupare l’opinione internazionale.
Secondo il testo, infatti, ogni qualvolta un provider coglierà un proprio utente intento in una violazione del diritto d’autore, dovrà inviargli una email di avvertimento intimandogli di interrompere la condotta. Dopo qualche tempo, se l’utente non smette, sarà la volta di una raccomandata indirizzata presso il suo domicilio. Al terzo sollecito è previsto il distacco completo e coatto della linea.
La legge, quindi, nonostante la plurima bocciatura in sede europea e la mobilitazione di una larga parte della società civile francese, ha ottenuto il via libera dell’Assemblea nazionale.
Critiche internazionali.
Ma intanto montano le proteste interne ed esterne alla Francia. I deputati della prima forza d’opposizione francese, il Partito socialista si sono schierati contro la proposta, mentre il provvedimento è internazionalmente osteggiato per le molte zone d’ombra che porta con sé. L’eventuale distacco, infatti, sarebbe subito anche da persone totalmente estranee alla condotta illecita (come i familiari o i conviventi), violando di fatto uno dei cardini del diritto moderno: quello secondo cui la colpa è individuale.
Ma sono innumerevoli altre le contraddizioni tecniche e sostanziali che la “dottrina Sarkozy” porta con sé, e originano con tutta probabilità dall’ignoranza istituzionale verso i temi di cui tratta. Individuare con certezza l’autore del download illegale, infatti, stando alla tecnologia attuale, può essere in alcuni casi anche impossibile; inoltre coinvolgere soggetti privati (i provider) nei compiti di controllo su altri privati cittadini diverrebbe un precedente assai pericoloso.
Anche le associazioni di provider e fornitori di servizi francesi si sono schierati contro. Soltanto l’Italia, poche settimane addietro, si è apertamente dichiarata istituzionalmente molto interessata a prendere spunto dal provvedimento. Buone opinioni arrivano anche dalle associazioni degli autori ed editori.
I costi.
Intanto, pochi giorni fa il ministro francese alla cultura Christine Albanel ha comunicato i costi di questa nuova legge: 70 milioni di euro per il sistema di monitoraggio e controllo dei download illegali. “Se la legge andrà in porto – aggiunge la Albanel – ci saranno presumibilmente tra il 65% e 70% di download illegali in meno”, con un potenziale risparmio dell’industria discografica molto superiore alle spese sostenute dallo stato.
Un ente su misura.
Di tutti i costi delle procedure si occuperà un nuovo ente istituito ad hoc: l’Hadopi, Autorità per la diffusione delle opere e la protezione dei diritti su internet. Oltre a tenere ordine nelle segnalazioni, l’ente rimborserà ai fornitori della linea l’invio di 3000 raccomandate e di 10000 mail ogni giorno.
La Francia, perciò, invece che discutere forme alternative al copyright, ancora una volta si incaponisce su posizioni proibizioniste che ben pochi frutti potranno portare nei prossimi anni all’economia e alla cultura internazionali. Nell’improbabile speranza che almeno l’Italia ne resti fuori.
Luca Spinelli
[…] all’Assemblea nazionale la famigerata legge del taglione contro la pirateria […]
Sono titolare di un videonoleggio in provincia di Roma. Tre anni fa, nel Giugno 2006, rilevai questa attività già ben avviata da circa cinque anni, senza però fare i conti con il fenomeno della pirateria informatica. Forse per l’assenza della linea adsl presso questa zona il problema della pirateria era molto limitato, poichè la lentezza della connessione e i costi elevati rendevano “proibitiva” l’operazione di download.
Poche settimane dopo, il destino volle che la linea adsl giunse anche nella mia zona con grande piacere di tutti, anche del sottoscritto che finalmente avrebbe potuto godere di una migliore connessione. Fin qui tutto bene eccetto che pochi mesi dopo iniziai a notare un notevole calo dell’affluenza di tesserati e di conseguenza dei ricavati. Tale diminuzione non si fermò, ma anzi peggiorò notevolmente tant’è che mettendo a confronto i grafici degli incassi degli ultimi tre anni, si può facilmente notare una DRASTICA CURVA VERSO IL BASSO. Noi titolari delle piccole videoteche tiriamo avanti (e non si sa per quanto tempo ancora) con l’introito che ricaviamo grazie ai noleggi effettuati dai clienti più affezzionati i quali, amando il cinema di qualità, si rifiutano di vedere film scaricati illegalmente le cui qualità video e audio risultano il più delle volte scadenti.
L’unico barlume infatti è, o meglio ERA dato dal fatto che i film scaricati dal web fossero in formato Divx e che tale formato, come già detto in precedenza mostra delle scarse qualità audio-video. Dico ERA poichè ieri stesso sono venuto a sapere da alcuni dei miei EX-CLIENTI che si possono scaricare facilmente, a seconda delle proprie capacità informatiche, anche i film più recenti in formato DVD !!!!!! E fidatevi che è molto demoralizzante sentirsi dire dai propri clienti quando gli si propone un film nuovissimo pagato almeno € 50 + iva: “No grazie, questo film l’ho già visto: l’ho scaricato da Internet”.
A dimostrazione di ciò porto un esempio concreto: il film “Fast and Furios 4” ANCORA DISPONIBILE PRESSO LE SALE CINEMATOGRAFICHE è anche disponibile su alcune piattaforme di share in formato DVD.
A questo punto la domanda più naturale e istintiva che ognuno di noi si possa porre è: “Come è possibile trovare questo film in formato DVD (e quindi ORIGINALE) su E-mule o Bearshare o Dc++ ecc… quando il DVD di Fast & Furious 4 non sia ancora disponibile nè per la vendita e nè per il noleggio?
Non essendo in grado di rispondere a questa domanda, o meglio, sperando di non trovarne una risposta vi lascio riflettere sul fatto che ci sono categorie di persone come me ad esempio che hanno urgente bisogno di una normativa che blocchi il prima possibile un fenomeno di illegalità diffusissimo e altamente lesivo come quello della pirateria informatica che oltre ad aver già costretto al fallimento le videoteche “più deboli”, mina ora seriamente quelle che a stento resistono.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto il mio modestissimo articolo che mira semplicemente ad illustrare una situazione personale che vede protagonista e vittima una persona di ventisei anni con una moglie a carico e un mutuo di 30 anni.